venerdì 28 febbraio 2014

GIORNATA MILANESE before leaving

Ciao,
Ieri ho avuto una giornata pesantissima, iniziata presto in quanto mi si era bloccata la tapparella a metà e sono stato svegliato dalla luce mattutina. A parte questa disavventura, ieri pomeriggio sono stato a vedere la mostra di Andy Wahrol, a Palazzo Reale a Milano (per chi non fosse ancora andato, affrettatevi perché termina il 9 marzo, ed è assolutamente da vedere se siete appassionati di Arte Pop). Le opere fanno parte di una collezione privata e sono alcune tra le sue più famose. Purtroppo non ho potuto fare foto perché era vietato, ma la sola visione ti imprime nella testa tutti i dipinti.
Ho scoperto le varie fasi storiche dell'artista, e mi ci sono rispecchiato in certi versi; nella mostra erano esposte tutte le opere fondamentali tra cui la Marylin (alla quale, un'artista amica di Andy ha sparato), il Mao e Flowers. L’artista incarna a figura dell'uomo americano, nonostante fosse immigrato, attaccato al denaro, alla precisione e alla scansione della giornata.
Uno dei quadri che non avevo mai visto prima è "L'ultima cena" in bianco e nero, facente parte dell'ultima mostra realizzata dall'artista prima di morire: il dipinto è grandissimo e occupava una stanza enorme; dei personaggi erano rappresentate solo le sagome in nero. Ogni sua opera caratterizza a pieno le varie fasi di Wahrol: per esempio in un certo periodo dipinge personaggi avvolti dalla drammaticità, come Marylin dopo la sua morte, Elvis Priesley, in modo tale da renderli immortali sulla tela. Ritrae personaggi importanti storici come la Gioconda, non tanto per la loro iconografia storica, ma per il fatto che fossero delle celebrità del mondo della storia dell’architettura.

Dopo la mostra siamo corsi in Brera, a mangiare al Nabucco, ristorante storico di Milano. Come tradizione, in quanto amante dei risotti, e abbastanza bravo a cucinarli, ogni qual volta vada in un posto diverso, li provo per cercarne uno ancora meglio, ma questo non è stato il caso. Il servizio, invece, è stato eccellente, come una volta, quando il cameriere veniva al tavolo e ti enunciava il menu; il piatto migliore è stata la tagliata del Nebraska con patate del contadino. Come del resto la zona, anche il ristorante era pieno di turisti.

Al ritorno abbiamo camminato. Adoro camminare per Milano, perchè scopri sempre luoghi, edifici nuovi, e diversi punti di vista interessanti.

Oggi partiamo per Israele! Domani vi farò il resoconto, day by day.

Matteo






The Essentials - COSE fondamentali DA PORTARE DURANTE UN VIAGGIO

Ragazzi, Ragazze,
quando parto per un viaggio, che debba prendere l'aereo, il treno o il bus, ho sempre degli oggetti che porto sempre con me, e che sono indispensabili per la mia partenza.
- il Passaporto ovviamente, se no non si può uscire dal paese;
- un quadernino, in cui annotare pensieri e piccoli disegni;
- l'iPhone, per rimanere in contatto col mondo;
- il fermasoldi con le mie iniziali;
- la Reflex, per scattare tantissime foto;
- le cuffie Beats, che secondo me sono il mix migliore tra design e acustica;
- il libro che sto leggendo, in questo caso "L'ombra di Heidegger"







giovedì 27 febbraio 2014

Incursione filosofica: LA SCELTA NON E' PER TUTTI


La possibilità di scelta è in realtà un falso problema. Se nell’uomo c’è la naturale tendenza al bene, non contingente ma assoluta, non contestualizzata ma pura, se l’uomo è in tensione verso un Ente supremo, che sia Dio, il proprio codice morale o il vantaggio personale immediato, il libero arbitrio cade in secondo piano, come una scomoda zavorra.
Dispiace dar ragione alla parzialmente pessimistica visione di Sartre, che ne ”L’essere e il nulla” descrive l’umanità come un insieme non omogeneo di enti senza punti di riferimento, anime alla deriva, gettati nel mondo e condannati ad essere liberi. Questa è la vera condanna dell’uomo, e della donna, del 20esimo secolo, l’Io di Nietzshe ha seguito nel baratro il Dio: entrambi sono morti. Ma se la storia ci insegna che Dio risorge, l’Io lo potrà seguire anche questa volta? o chiediamo troppo a noi stessi? Ma non è la medesima condizione superomistica a chiederci di essere guide e riferimento per i deboli? in questo sta la chiave di volta: la Scelta non è per tutti. La vita non è per tutti. Ci saranno quei pochi, fortunati o no, che saranno i nuovi punti di riferimento, novelli pilastri di una società atea, homines novi che assurgeranno al livello di comandanti di un esercito demotivato e perso, che non sa neppure di essere esercito e non sa di essere guidato. L’uomo-Dio? Ma Dio è libero, dio sceglie il bene, Dio è il bene. E se dio è il bene, i nuovi fari potranno scegliere solo in quella direzione, null’altro è contemplato.  E gli altri?
Gli altri vivranno in comodi binari pretracciati, rassicurandosi a vicenda e mantenendo intatto il basso livello conoscitivo ed intellettivo della massa.
Mi duole dirlo, ma Nietzsche e Platone, l’uno 150, l’altro 2000 anni fa, avevano visto giusto: l’uomo non è in grado di scegliere bene per sé e per gli altri, perciò che ne abbia o meno la possibilità è a questo punto del tutto ininfluente.

M. G.

mercoledì 26 febbraio 2014

NON E' MAI TROPPO TARDI

Cari amici,
in queste sere ho visto la miniserie della Rai "Non è mai troppo tardi", (Puntata 1, Puntata 2), che racconta la magnifica storia di Alberto Manzi, il maestro che negli anni '60 rivoluzionò la scuola italiana e aiuto il paese a risolvere l'analfabetismo diffuso soprattutto nelle generazioni più anziane.
La storia è molto commuovente e, non mi capitava da un po' di trovare un film che mi suscitasse dentro emozioni così forti, come l'amore, la passione, la speranza, la libertà e la giustizia. Tra l'amore verso il prossimo e la voglia di far imparare attraverso tecniche inusuali per l'epoca, Alberto Manzi è stato un rivoluzionario che ha cambiato per sempre un modo di pensare, soprattutto grazie alla televisione, all'epoca poco utilizzata. Si andava infatti nei bar, nella parrocchie e nei circoli per assistere alla trasmissione nella quale Manzi cercava di istruire ed insegnare a leggere e scrivere.
Con un cast perfetto, penso che tutti debbano vederla, forse anche solo per imparare un pezzo della storia del nostro paese.
Mi sento di riportarvi una lettera scritta da Manzi ai suoi alunni, che raccoglie pensieri importantissimi per ognuno di noi:

"Cari ragazzi,
questo è il nostro ultimo giorno di scuola, abbiamo camminato insieme per un intero anno, abbiamo cercato insieme di capire questo nostro magnifico e stranissimo mondo, non solo vedendone i lati migliori, ma infilando le dita nelle sue piaghe, perché volevamo capire se era possibile fare qualcosa insieme per rendere il mondo migliore. Abbiamo cercato di vivere insieme nel modo più felice possibile. Ora dobbiamo salutarci. Non rinunciate mai, per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi. Siate sempre padroni del vostro senso critico, e niente potrà farvi sottomettere. Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi, se voi non lo volete. Nessuno potrà mai distruggervi, se voi non lo volete. Perciò avanti, serenamente, allegramente, con quel macinino del vostro cervello sempre in funzione, con l'affetto verso tutte le cose, e gli animali, e le genti che è già in voi, e che deve sempre rimanere in voi, con onesta, onesta, onesta, onesta e ancora ONESTA, perché questa è la cosa che manca oggi nel mondo e voi dovete ridarla. E intelligenza, e ancora intelligenza, e sempre intelligenza, il che significa prepararsi, il che significa riuscire sempre a comprendere, il che significa sempre riuscire ad amare, e AMORE, amore. Se vi posso dare un comando, eccolo, questo io voglio: realizzate tutto ciò e io sarò sempre con voi; e ricordatevi che se qualcuno, o qualcosa vorrà distruggere la vostra libertà, la vostra generosità, la vostra intelligenza, io sono qui, pronto a lottare con voi, pronto a riprendere il cammino insieme, perchè voi siete parte di me, ed io di voi. Ciao bambini."
Alberto Manzi

Penso che sia un esempio di maestro, un esempio di vita, un esempio di uomo al quale ispirarsi, per cambiare, per migliorare, per vivere.

Onestà.
Amore.
Libertà.

Grazie Alberto!



martedì 25 febbraio 2014

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI - GLI STUDENTI TIPO


Quando finisci il liceo, pensi che la notte dell'esame di maturità sia l'ultima notte prima degli esami, dove contento esci a festeggiare con i tuoi amici, ascoltando a manetta la canzone di Venditti e ad ubriacarti, sperando che il tema del giorno dopo si scriva da solo, o venga meglio grazie alla sbronza.
Invece quando arrivi all'università, ti rendi conto che non era la fine, ma semplicemente l'inizio: infatti la notte pirma degli esami arriva puntualmente ogni 6 mesi (circa) e diventa un'abitudine.

Il giorno prima dell'esame lo studente tipo universitario si può distinguere sotto diverse sembianze.

1. IL PRESO MALE
Sveglia. Ca**o manca un giorno all'esame e non mi ricordo niente (nonostante sappia a memoria 1000 concetti studiati accuratamente nel mese precedente). Passa la giornata a ripassare tutto, senza pranzare, cenare e si ritrova all'una di notte rimbambito. Il giorno dopo si sveglia con il mal di pancia, e si presenta all'appello un'ora prima del professore. E' iper-nervoso e super-teso, ma si rilassa quando si siede a fare l'esame. 

2. IL RITARDATARIO
Arriva il giorno prima dell'esame e non ha ancora studiato metà del programma. Non si sa come ma in un giorno riesce a impararsi appunti, dispense, libri, riassunti tramandatogli da non si sa chi. Alla sera gioca al Xbox, e il mattino dopo arriva rilassato e prende 30. Strana specie.

3. IL GENIO
Il giorno prima va in bicicletta, va a sciare, va al mare. Arriva all'esame, senza aver aperto libro (perchè la sua conoscenza è innata), e prende 30 e lode. DIce di non studiare e di non sapere mai nulla, in verità i compagni pensano che abbia studiato come un disperato e che la foto condivisa su instagram sia della sorella dell'amico del fidanzato della cugina. In ogni caso, 30 lo prende sempre.

4. IL RIPETITIVO
Non si sa perchè ma lo trovi a tutti gli appelli d'esame che vai a dare, e quando vedi gli esiti, non ha mai passato un esame. Il ripetitivo frequenta sempre gli esami, forse per sport, forse perchè si annoia, o forse per provarci con la tipa che li passa tutti al primo colpo.

E io?
Io ho passato la giornata prima dell'esame a studiare perchè ero messo male - di solito la trascorro senza far nulla, o facendo un piccolo ripassino. Ho preparato un'orrenda cenetta, che non so perchè ho il coraggio di postarvi:

Cotoletta alla milanese + frittata con le uova del contadino (mezza bruciacchiata)

E nella pausa studio ho anche fatto il mio primo selfie per Martina, per dirle "Ti amo".Buonanotte a tutti, e per chi dovesse sostenere degli esami: In bocca al lupo!


TORTA DI MELE E MASCARPONE

Cari lettori, mi scuso se non ho più aggiornato il blog, ma ho un esame domani, molto tosto, e sono stato molto impegnato. Da venerdì sarò in Israele (non vedo l'ora) e vi racconterò (se la Wifi lo vorrà) giorno per giorno tutto il viaggio.
Nel frattempo, vi volevo raccontare una ricetta, che ho sperimentato con mia madre in questi giorni di vacanze.
Non so voi, ma il dolce a fine pasto per me è qualcosa che chiude perfettamente l'insieme di gusti, e l'altro giorno mi sono gustato una torta di mele e mascarpone.
Il risultato è stato ottimo al primo colpo, ed è finita in un pomeriggio.


TORTA DI MELE E MASCARPONE

Ingredienti
- 250g di mascarpone
- 150g di zucchero
- 4 uova
- 250 g di farina
- 5 mele
- Una bustina di lievito
- Una bustina di vanillina
- Sale
- Marmellata di albicocche o altra frutta disponibile

Procedimento
Per prima cosa tirate fuori dal frigo il mascarpone in modo che si diventi morbido.
Sbattete le uova con lo zucchero finché diventano spumose, poi aggiungete il sale (un pizzico).
Intanto pelate le mele e tagliatele a cubetti, copritele con un cucchiaio di zucchero e succo di limone.
Aggiungete delicatamente alle uova sbattute con lo zucchero il mascarpone, poi la farina setacciata con il lievito e la vanillina; incorporate ora le mele scolate.
Imburrate una teglia a cerniera e spolveratela di farina, versate il composto e infornate a 180 per 55 minuti, controllando la cottura con uno stuzzicadenti di legno.
In un pentolino mescolate il succo di limone che era rimasto dalle mele, due cucchiai di marmellata di albicocche e un cucchiaio di acqua, fate addensare e spennellate sulla torta dopo averla sfornata.
Per decorare abbiamo fatto tostare delle nocciole (del nostro albero) e le abbiamo applicate nei lati.

domenica 23 febbraio 2014

MACCHERONI GRATINATI CON I CAVOLINI DI BRUXELLES E PANCETTA

La domenica per me, cari lettori, è il giorno della famiglia.
Io abito nella città in cui studio da un paio d'anni, e durante il semestre universitario cerco sempre di andare a casa il fine settimana, specialmente per festeggiare tutte le domeniche insieme alla mia famiglia. Di solito mia madre prepara menu sempre diversi e ricercati per rifarsi dei 5 giorni della settimana in cui non sono a casa, ed è una brava cuoca. In più abitando in campagna è sempre molto bello tornare, soprattutto in queste stagioni, per trascorrere del tempo all'aria aperta, in quanto a Pavia abito in pieno centro. Infatti non vedo l'ora che arrivi il caldo per organizzare delle bellissime giornate in giardino, e fare la grigliata di carne; quello è il momento migliore, soprattutto quando si mangiano gli arrosticini, uno dei miei piatti preferiti del quale vi parlerò più avanti.




































Il menu di questa domenica è stato perfetto, e vi voglio raccontare il piatto predominante, studiato da mia madre per farmi provare ad assaggiare i cavolini di Bruxelles, che proprio non mi piacciono (e che nonostante il piatto fosse squisito, non mi piacciono tuttora). Si tratta di un piatto equilibrato, economico e gustoso.

MACCHERONI GRATINATI CON I CAVOLINI DI BRUXELLES E PANCETTA

Ingredienti  (4 persone)
- 320g di maccheroncini o pennette rigate
- 100g di pancetta affumicata tagliata a pezzetti
- 300g di cavolini di Bruxelles
- 100g di grana grattuggiato
- Olio extravergine d'oliva
- Sale
- 50g di farina
- 50g di burro
- 500ml di latte
- Noce moscata
- Pepe


Procedimento
Lavare bene i cavolini e tagliarli a metà. Mettere un po' d'olio in una padella e fare saltare la pancetta e i cavolini per 10 minuti circa.
Preparare la besciamella sciogliendo il burro, versare la farina e preparare un fondo bruno, poi il latte riscaldato e portare ad ebollizione girando finché si addensa, salare, pepare e aggiungere la noce moscata. Alla fine mescolare i cavolini e la pancetta tenuti da parte e circa metà del grana grattuggiato.
Accendere il forno,nel frattempo lessare al dente i maccheroncini, scolateli e mescolateli al composto.
In una teglia da forno mettere l'olio e versarvi la pasta, cospargere con il rimanente grana grattuggiato e gratinare per circa 10 minuti.


I consigli della farmacista
I cavolini di Bruxelles sono una fonte di proteine, fibre, vitamine, minerali e antiossidanti ...una vera miniera!
Sono fonte di vitamina C utile nella sintesi del collagene, di vitamina K importante per le ossa e di vitamina B. Contengono rame, calcio, potassio, ferro e sopratutto Bioflavonoidi antiossidanti che prevengono alcuni tumori del colon.




sabato 22 febbraio 2014

MORNING GLORY

Gli inglesi hanno lanciato una nuova moda: il clubbing mattutino, anche detto Morning Glory. Si tratta di una serata che si svolge di mattino, dalle 6 alle 10, senza cocktail, birra e vino, solo caffè e spremute mattutine.
La tendenza è stata lanciata da un locale londinese (East London), il Village Underground, ed è stato un vero successone. All'interno del locale ci sono aree diverse, per attività diverse, per risvegli diversi: dai massaggi, alla pista da dance, per chi vuole iniziare la giornata in tranquillità o nella frenesia a ritmo di musica.
Ovviamente gli scenari interni sono diversi dalle serate notturne, infatti in quelle mattutine non ci sono ubriachi, ma solo persone con tanta voglia di iniziare la giornata con lo sprint in modo alternativo.

Let's begin the day dancing!




LA DIFFERENZA - A LIFE PROJECT

Cari lettori,
vi volevo postare il video di una canzone che mi piace moltissimo, uscito qualche mese fa, di Marco Ligabue.
La canzone s'intitola "La Differenza".
Penso che sia uno dei progetti più BELLI che si possano fare con la musica, ossia farla ascoltare anche a chi non può sentire. I due attori del video, Chiara Ferragni e Alvin, raccontano a gesti le parole cantate da Ligabue. Eccovi il filmato:


RISOTTO FORMAGGI E ROSMARINO (DELL'ORTO)

Cari lettori,
Oggi, mentre la mia ragazza era alla sfilata di Roberto Cavalli, ho preparato un risotto delizioso, e sinceramente ho pensato che potrei fare una sezione solo per i risotti, dato che sono i miei piatti preferiti. Cercherò di aggiungerne uno a settimana per mostrarvi i miei preferiti.
Quello di oggi è un risotto, insegnatomi dai genitori di Martina, che si può fare quando si vogliono far andare i formaggi che si hanno nel frigo, quindi potremmo anche chiamarlo risotto del riciclo. Infatti oggi avevo a disposizione solo 4 ingredienti fondamentali: il brie, il gorgonzola, il parmigiano e il rosmarino.




































RISOTTO FORMAGGI E ROSMARINO (dell'orto)
Ingredienti
- Riso Carnaroli
- Burro
- Scalogno
- Vino Bianco
- Formaggi vari (gorgonzola, brie, taleggio, bitto, parmigiano)
- Rosmarino (rigorosamente dell'orto)
- Brodo vegetale

Svolgimento
Mettete lo scalogno affettato in una pentola con olio e fare soffriggere; aggiungere il riso e dopo la mantecatura, sfumate con il vino bianco. Aggiungete un po' alla volta il brodo vegetale.
A parte tagliate il formaggio e il rosmarino.
Aggiungete a metà cottura il rosmarino; quasi alla fine il formaggio. Poi fate riposare, aggiungendo del burro, e servite.


venerdì 21 febbraio 2014

BASILEA

Cari lettori,
Finalmente dopo una giornata di studio, e col pensiero che tra una settimana parta per Israele, vi parlo un po' degli ultimi viaggi che ho fatto.
Uno degli ultimi posti che ho visitato è Basilea, nella quale mi sono recato con l'università, nel mese di Novembre.
Basel è la città dove ci sono le principali opere di Herzog e De Mauron, architetti di fama internazionale, che hanno proprio li il loro studio; inoltre ci sono edifici molto innovativi, che hanno dato una svolta all'architettura degli ultimi anni.

Il primo edificio è la Fondazione Beyeler, progettata da Renzo Piano. Il museo è organizzato su due piani, presentando delle doppie altezze nel lato posteriore; l'architetto ha approfondito bene l'illuminazione, in modo che ogni opera d'arte sia ben visibile agli occhi del visitatore.

 Primo edificio progettato da Zaha Hadid


L'edificio che più mi ha colpito è il VitraHaus: esso fa parte del complesso dell'azienda Vitra, costruito da H&DM pochi anni fa, ed è lo showroom degli ultimi oggetti di design prodotti. L'edificio è formato da solidi a forma di casa allungata sovrapposti, le cui uniche parti vetrate sono le estremità; l'organizzazione interna è frutto di un lavoro creativo ben riuscito.





Altri edifici del Vitra, di Gehry e Hadid






Cappella di Ronchamp - Le Corbusier


CREATIVITA'

Oggi mentre stavo studiando la teoria del cemento armato, ossia la cosa più tecnica che esista, mi sono fermato a pensare all'importanza della creatività.
Io ritengo che la creatività renda libero l'uomo. Spesso parlo con persone che pensano di non essere creative, o che si definiscono tecniche, e pensano che la creatività non  appartenga loro. Io sostengo che ognuno di noi sia creativo, e che possa esplicarlo in modo diverso: si è creativi se ci si ferma a pensare, a costruire nella mente castelli, se si prende un foglio e si disegna, se si scrive, se si cucina sperimentando ricette con ingredienti sempre diversi, se si crede in qualcosa e si vuole migliorarla, se si va oltre la tecnicità delle cose.
La creatività ci permette di scoprire, di conoscere, di imparare, di non essere statici. Siate creativi, CREATIVITY IS THE BEST THING!

giovedì 20 febbraio 2014

SOCHI: KOSTNER, MEDAGLIA DI BRONZO

Complimenti alla nostra Carolina Kostner che ha conquistato il bronzo a Sochi. Forza Italia!



MILANO FASHION WEEK: JUST CAVALLI

Cari lettori,
come sapete mercoledì si è aperta qui a Milano, la settimana delle moda femminile, e si respira già una bellissima atmosfera artistica.
Oggi sono stato alla sfilata di "Just Cavalli" in zona Sempione (Arco della Pace), che ha preso vita all'interno di un tendone nero, vicino all'arco. La location è stata unica, in quanto per entrare o uscire bisognava passare attraverso il trionfale arco, come del resto è la casa di moda Cavalli. Come qualcuno di voi avrà visto dalle mie foto su instagram, all'interno dominava una passerella quadrata, con dei pilastri in acciaio (in quanto stia studiando in questi giorni Tecnica delle Costruzioni all'università, posso dirvi che i pilastri erano in acciaio di profilo HE) di vari colori, con degli adesivi gialli e neri, o bianchi e neri, in stile "Zona di pericolo, allontanarsi!". Al centro c'erano delle sedute, destinate alle personalità importanti, tra cui ho notato Chiara Ferragni e Renzo Rosso, con pavimentazione in parquet.
La sfilata, che ho filmato (e che posto sotto, scusate la qualità del video), era in stile rock, con vestiti color oro aggressivi e altri che richiamano l'animalier.

GoodFoodGoodFashion: un consiglio per chi si trova a Milano durante la settimana della moda è quello di provare gli aperitivi interessanti proposti da chef di fama nazionale nei più prestigiosi hotel della città.









MYINTERIOR (Instagram)

Cari lettori,
sono appena tornato dalla Sfilata "Just Cavalli" in Sempione, della quale vi parlerò nel prossimo post.
Ora invece vi volevo raccontare di una pagina che seguo su Instagram: myinterior
Questa pagina mostra ogni giorno tantissime soluzioni diverse di arredo, e mi aiuta a prendere spunto in ambito creativo. Vengono riportate location veramente fighe, in ogni angolo del mondo, con diversi tipi di materiali riproposti in modi diversi.
Tutto questo conoscere il mondo con un solo click è grandioso.
Io vi consiglio di seguirla, perché è TOP. Ecco alcune tra le mie preferite.






mercoledì 19 febbraio 2014

PASTA E FAGIOLI DELLA NONNA

Ciao a tutti,
Vi riporto una ricetta della mia nonna, che ho rifatto l'altra sera con mia madre. Infatti avevamo in casa i fagioli dell'occhio (si tratta dell'unico fagiolo autoctono del Vecchio Mondo, ricco di proteine e fibre) e abbiamo deciso di rifarli secondo la nostra tradizione.


PASTA E FAGIOLI

Ingredienti
- 300g di fagioli dell'occhio
- 1 cipolla,
- 1 carota,
- 2 pomodori,
- 1 gambo di sedano
- 1 patata
- Olio di oliva
- Sale
- Peperoncino
- Pasta (tubetti rigati 90 g)

Svolgimento

Lasciate a bagno per una notte i fagioli, al mattino scolateli e metteteli da parte.
In un tegame di terracotta si deve soffriggere nell'olio la cipolla, la carota, il sedano e la patata tritati, poi i pomodori schiacciati. Fate insaporire bene, aggiungete i fagioli, girate bene e coprire con acqua calda. Portate ad ebollizione e fateli cuocere per almeno un ora a fuoco basso finché i fagioli comincino a disfarsi, alla fine salate.
A parte lessate i tubetti rigati in acqua e a metà cottura scolateli e trasferiteli nel brodo di fagiolo tenendolo ad ebollizione.
Alla fine aggiungere qualche ciuffo di rosmarino, peperoncino e parmigiano grattuggiato abbondantemente. 
































ATTENZIONE: se i fagioli sono abbondanti prelevatene una parte e congelateli per la volta successiva. La nonna usava le sagne, una pasta tipica abruzzese e le cotiche, ma noi l'abbiamo riadattata a modo nostro.

Un saluto,
Matteo e Antonina